LA DISPLASIA 

I seguenti testi sono tratti dal sito Celemasche

www.celemasche.it

DISPLASIA DELL'ANCA - INTRODUZIONE

Per il quadro normativo fare riferimento al  Disciplinare D.M. n° 20688 del 12.3.2002 .Riportiamo di seguito alcune indicazioni.

Possono essere sottoposti al controllo radiografico tutti i cani appartenenti alle razze riconosciute dalla F.C.I. e dall' E.N.C.I.
L'età minima richiesta è di 12 mesi per tutte le razze eccetto quelle in cui è previsto il controllo a 15 o 18 mesi dalla Società specializzata di Razza elencate nell'allegato 3 del Disciplinare.
Questo schema di classificazione deve essere adottato anche per cani di età superiore a quella prevista come minima dalle Società specializzate di Razza, ma le modificazione artrosiche secondarie vengono valutate in relazione all'età del cane (come previsto dalla Commissione Scientifica della F.C.I. ).
E' sconsigliato sottoporre all'esame per il controllo della displasia dell'anca le femmine durante il periodo estrale per le temporanee modificazioni dovute alla maggior lassità articolare conseguente al particolare stato fisiologico.

ESAME RADIOGRAFICO

L'esame radiografico viene effettuato sul cane sedato farmacologicamente e mantenuto in decubito dorsale; si richiede una proiezione ventro-dorsale ad arti estesi, mantenuti in adduzione, paralleli alla colonna vertebrale e tra di loro, ruotati internamente e possibilmente paralleli anche al tavolo radiografico, in perfetta simmetria e con sovrapposizione delle rotule alla parte centrale della troclea femorale.
La simmetria viene testimoniata dall'aspetto speculare che devono assumere i fori otturati e i rami e le ali dell'ileo.
Un posizionamento sbagliato , sia per mancanza di simmetria del bacino, sia per adduzione e/o rotazione insufficiente od eccessiva dei femori, pregiudica la possibilità di effettuare una lettura corretta.
Per ottenere un posizionamento adeguato il dorso del cane deve essere contenuto in un apposito sostegno a doccia con gli arti fissati al tavolo radiografico mediante lacci o contenuti manualmente. In caso di posizionamento insoddisfacente l'esame deve essere ripetuto fino a ottenerne uno conforme alle caratteristiche richieste.
In presenza di situazione anatomica che renda impossibile ottenere un posizionamento perfetto, devono essere inviati alla centrale di lettura due o più radiogrammi con il miglior posizionamento ottenuto.

L'esposizione, lo sviluppo, il fissaggio, il lavaggio e l'essicatura della pellicola devono essere tali da fornire una radiografia tecnicamente ben eseguita e ben leggibile.

L'esposizione deve essere tale da ottenere un'immagine non mossa e che consenta una sufficiente penetrazione della testa del femore che renda ben visibile il bordo dorsale dell'acetabolo ad essa sovrapposto.
Le dimensioni della pellicola radiografica devono essere tali da contenere le ali dell'ileo e le rotule. Per la maggior parte delle razze sottoposte a controllo è indicato il formato 30x40cm.
Al momento dell'esposizione devono risultare impressi nell'emulsione della pellicola, mediante l'impiego di nastri o lettere radioopachi o con fototimbro, i seguenti dati: lettera alfabetica utile a distinguere il lato destro dal sinistro del cane; data di esecuzione, numero di registro riportato sul certificato di origine.
La radiografia deve essere spedita alla Centrale di Lettura ufficiale, assieme alla documentazione predisposta dalla centrale compilata in ogni sua parte
La pellicola radiografica, dopo la lettura ufficiale, viene trattenuta per almeno 10 anni negli archivi della Ce.Le.Ma.Sche.

SIGLE DI IDENTIFICAZIONE

Il protocollo Celemasche prevede che ad ogni cane esaminato venga attribuita una sigla di identificazione.

La sigla viene composta come segue:

  • codice assegnato da celemasche al veterinario
  • codice celemasche di identificazione della razza del cane
  • numero progressivo assegnato dal veterinario a cani della stessa razza

 Esempio:

 0093RL45

dove "0093" corrisponde alla codice personale del veterinario esecutore, "RL" è il codice online casinodella razza Retriever Labrador e "45" è il progressivo assegnato dal veterinario e rappresenta il quarantacinquesimo cane di razza Retriever Labrador radiografato da quel veterinario

I codici delle singole razze sono consultabili dai veterinari referenti nell'area a loro riservata.

La Sigla sopra descritta viene impressa dal veterinario esecutore su tutti i radiogrammi e sulla documentazione da inviare a Celemasche, viene anche riportata come numero di registro sui timbri ufficiali ENCI HD ed ED.

CLASSIFICAZIONE DELLA DISPLASIA DELL'ANCA

La classificazione Ce.Le.Ma.Sche è quella raccomandata dalla F.C.I. e della W.S.A.V.A. ed adottata dall' E.N.C.I.:

Classificazione secondo F.C.I.

"A" ( 0 - NORMALE HD )
Testa del femore/acetabolo: CONGRUENTI
Angolo di Norberg PARI o SUPERIORE a 105°

Displasia dellanca - Classificazione grado normale

 

"B" ( 1 - SOSPETTA o QUASI NORMALE)
1^ situazione: Testa femore/acetabolo NON CONGRUENTI in minima misura
2^situazione:a) Congruenza mantenuta b)ANGOLO DI NORBERG INFERIORE a 105°

Displasia dellanca - Classificazione grado quasi normale


"C" ( 2 - LEGGERA HD o ANCORA AMMESSA)
Testa femorale/acetabolo chiaramente NON CONGRUENTI
Angolo di Norberg INFERIORE a 105° .Margine cranio/laterale acetabolare APPENA APPIATTITO

Displasia dellanca - Classificazione grado leggera

"D" ( 3 - MEDIA HD)
Testa del femore/acetabolo chiaramente INCONGRUENTI
APPIATTIMENTO bordo anteriore acetabolo
SINTOMI OSTEOARTROSICI

Displasia dellanca - Classificazione grado media 1

Displasia dellanca - Classificazione grado media 2

 

"E" (4 - GRAVE HD)
DEFORMAZIONI DISPLASICHE chiaramente visibili alle articolazioni
SUBLUSSAZIONE o addirittura LUSSAZIONE
Forte APPIATTIMENTO bordo cranio/laterale dell'acetabolo
DEFORMAZIONE della testa del femore
Altri sintomi artrosici

Displasia dellanca - Classificazione grado grave


 DISPLASIA DEL GOMITO

A cura del responsabile della ricerca Dr. Giuliano Pedrani

E’ una delle più importanti cause di zoppia dell’arto anteriore del cane giovane e anziano.
Le prime segnalazioni di zoppie del cane riferibili al gomito, con diversa origine, risalgono alla fine degli anni 50 ma solo nel 1989 con la nascita dell’ IEWG (International Elbow Working Group) si è cominciato a parlare di Displasia del Gomito "ED".

Nel 1990 mi trovavo a Vienna in occasione del congresso mondiale WSAVA (World Small Animal Veterinary Association) e sul programma vidi che in una saletta si discuteva di displasia del gomito.

Da alcuni anni collaboravo con la Centrale di Lettura della Displasia dell’Anca "HD" diretta allora dal Dr. Cesare Pareschi e ben conoscevo le problematiche legate alla "HD" ma la displasia del gomito era per me una assoluta novità.

Ricordo che bussai alla porta, chiesi di entrare e mi fu spiegato che era la prima volta che quella riunione di esperti avveniva in Europa ; continuai a frequentare il gruppo e per alcuni anni si discusse sulla scelta della denominazione –“displasia del gomito” per analogia con quella ben più nota dell’anca- , casinosu quali patologie a carico dell’articolazione andassero incluse e su quante e quali proiezioni radiografiche fossero indispensabili per un corretto screening di base dei riproduttori.

Soltanto nel 1997 ho iniziato in Italia la ricerca ufficiale su alcune razze canine dopo aver girato l’Italia con i colleghi della Celemasche ad illustrare a veterinari ed allevatori la “nuova” interpretazione delle malattie del gomito, i suoi risvolti ereditari ed i metodi di controllo.

A partire dal 2002, anno dell’approvazione del “Disciplinare ENCI per il controllo ufficiale della displasia dell’anca e del gomito”e successivamente con l’introduzione del “Registro dei riproduttori selezionati ENCI” con le prerogative cinotecniche e sanitarie specifiche di ciascuna razza , l’esito del controllo della "ED" assume anche in Italia un ruolo di primaria importanza in molte razze canine al fine di ottenere titoli e/o qualifiche in manifestazioni dei Club specializzati di razza e/o per l’iscrizione al registro dei riproduttori selezionati.

Nei primi dieci anni di ricerca sono quasi 6000 i radiogrammi per "ED" dell’archivio Celemasche ed il primo report sulla situazione Italiana dei cani delle razze numericamente più controllate è stato da me presentato nell’ottobre 2006 al meeting IEWG in occasione del congresso mondiale WSAVA di Praga. 

INTRODUZIONE

Negli ultimi decenni si è iniziato a discutere a livello internazionale di un complesso di patologie che interessano l’ articolazione del gomito

Soltanto a partire dal 1989 si è costituito l’ IEWG (International Elbow Working Group) che si è assunto il compito di identificare, definire e classificare gli aspetti patogenetici e le manifestazioni cliniche della displasia del gomito "ED. L’ IEWG si è fatto carico anche di promuovere iniziative utili a informare veterinari, allevatori e detentori di animali predisposti alla "ED" sulle possibilità di diagnosi precoce, eventuale terapia e soprattutto sulla opportunità di effettuare un programma di ricerca volto alla identificazione ed alla selezione dei riproduttori per ridurre l’ incidenza di tale patologia.

EZIOPATOGENESI

L’ osteocondrosi è la causa più accreditata come originaria per la determinazione di UAP, FCP e OCD. Il precursore cartilagineo non evolve in maniera normale in tessuto osseo in seguito a disturbi nutritivi della cartilagine stessa, e molto spesso diete ipercaloriche, iperproteiche o eccessivo apporto di calcio e/o vitamina D possono complicare la situazione.

Secondo altri autori la crescita asincrona delle singole ossa che compongono l’ articolazione del gomito e più precisamente un ritardo di crescita dell’ ulna rispetto al radio e viceversa a partire dai nuclei di ossificazione distali sarebbero fattori determinanti per l’ insorgere di UAP, FCP o per lo sviluppo anomalo dell’ incavo trocleare con conseguente INC.

La predisposizione genetica è tuttavia determinante nella incidenza della patologia e soltanto la sua gravità può essere influenzata da fattori ambientali ed alimentari.

DIAGNOSI

La sintomatologia clinica e l’ età di insorgenza possono già dare al veterinario un indirizzo diagnostico che deve tuttavia essere confermato da supplementi di indagine più o meno invasivi a seconda delle difficoltà interpretative che di volta in volta si possono incontrare.

I radiogrammi in proiezione latero-laterale con angolo radio-omerale di 45°-60° ( UAP - INC ), e nelle proiezioni dorso-palmare e obliqua ( FCP - OCD ) sono un indispensabile punto di partenza ; sucessivamente si può ricorrere alla TAC, all’ artroscopia o all’ artrotomia esplorativa qualora i dubbi non fossero stati esaurientemente chiariti.

La precocità della diagnosi è da ritenersi fondamentale al fine di poter attuare gli adeguati interventi chirurgici (oggi con esiti sempre più incoraggianti) prima dell’ instaurarsi dei fenomeni artrosici secondari causa del perpetuarsi della zoppia.

RICERCA GENETICA

A partire dal 1991 in seguito ad un accordo tra WSAVA (World Small Animal Veterinary Associations) IEWG, FCI (Federazione Cinologica Internazionale) e Kannel Clubs si è dato inizio ad un programma di controllo della displasia del gomito proponendo uno schema di prevenzione e ricerca a livello internazionale.

La valutazione delle radiografie è effettuata in modo da raccogliere dati accessibili a ricercatori ed allevatori al fine di selezionare gli esemplari più adatti a migliorare la razza. Lo screening radiografico deve essere effettuato con metodica standardizzata a non meno di 12 mesi di età su entrambi i gomiti ; il cane deve essere opportunamente identificato e le radiografie corrispondenti corredate di giudizio devono anch’ esse essere identificate e archiviate per almeno 10 anni.

La presenza di una o più patologie primarie ( UAP - FCP - OCD - INC ), di sofferenza ossea (osteo sclerosi subtrocleare) o di segni più o meno evidenti di artrosi (osteofiti di dimensioni variabili da 1 a più di 5 mm.) nelle 7 posizioni ben definite dell’ articolazione sono da ritenersi gli elementi che consentono al lettore di formulare il giudizio sulla presenza o meno della patologia e sull’ eventuale livello di gravità (grado 0 - 1 - 2 - 3)

LA RICERCA IN EUROPA

In quasi tutte le nazioni Europee è stato attivato un programma di controllo della displasia del gomito con risultati incoraggianti.

Esempio molto significativo mi sembra essere quello svedese poiché in tale nazione è consuetudine assicurare i cani per le cure veterinarie. Il “rischio di razza” relativo a prestazioni veterinarie correlate a patologie del gomito è considerato doppio nelle razze Chow Chow, Rottweiler, S. Bernardo, Bovaro del Bernese rispetto a quello calcolato per il Pastore Tedesco, Golden e Labrador Retriever, pur se ritenute razze a rischio. Dai dati dell’ assicurazione si può inoltre rilevare che il maggior numero di interventi per risarcimento viene richiesto in cani di età inferiore ai due anni e che nei soggetti maschi è doppio rispetto alle femmine.

Da quando però è iniziato un programma sistematico di controllo dei riproduttori per la displasia del gomito il coefficiente di rischio di alcune razze è diminuito in quanto è diminuita in modo significativo l’ incidenza della patologia.

Nella razza BERNESE la presenza di ED nei cani nati nel 1980 era superiore al 54% ; nei cani nati nel 1995 è stata del 28%. Nei ROTTWEILERS nello stesso periodo si è passati dal 50% al 39%.

Nel PASTORE TEDESCO viene controllato solo il 50% della popolazione (per HD - displasia dell’ anca - da lungo tempo, per ED solo da 5 anni). La presenza di HD è passata dal 33% del 1976 al 20% del 1992 mentre i dati relativi alla presenza di ED non sono significativamente mutati tra il 1988 e il 1995.

Ciò dimostra che il successo sulla riduzione di HD e ED è strettamente correlato alla estensione del programma di controllo dei riproduttori e della progenie ; si ritiene altresì importante per favorire il miglioramento genetico delle razze la possibilità di accedere a registri internazionali aperti. La certificazione dei riproduttori per HD e per ED si auspica avvenga in contemporanea consci del fatto che essendo l’ indice di ereditarietà più alto per ED si potranno ottenere risultati più brillanti nel controllo di questa patologia in tempi relativamente brevi.

PROIEZIONI STANDARD

Il perfetto posizionamento dei capi articolari è di importanza fondamentale per una corretta interpretazione delle radiografie per la ricerca della ED.

Nella proiezione standard - medio laterale flessa- l’angolo omero-radio-ulnare deve essere di 45° per poter valutare la congruenza articolare ed evidenziare la presenza di osteocondrofiti sia sul bordo dorsale del processo anconeo ulnare sia in corrispondenza del capitello radiale.

I “condili omerali” devono essere perfettamente sovrapposti e l’interlinea articolare deve essere netta e ben visibile.

Il capitello radiale si deve appena sovrapporre alla linea della corticale omerale.

Nei casi dubbi la proiezione medio-laterale flessa con angolo di 110° consente una migliore esposizione del capitello radiale e valutazione della congruenza articolare.

La proiezione dorso-palmare obliqua con intrarotazione di 15° è indispensabile per una oggettiva valutazione del distretto mediale; è obbligatoria in presenza o in caso di sospetto di lesioni primarie quali OC / OCD ed FCP.

Medio-Latetrale Flessa 45°

Displasia del gomito - Proiezioni - Medio-Latetrale Flessa 45

Medio-Laterale Flessa 110°

Displasia del gomito - Proiezioni - Medio-Laterale Flessa 110

Dorso-Palmare Obliqua 15°

Displasia del gomito - Proiezioni - Dorso-Palmare Obliqua 15


CLASSIFICAZIONE DISPLASIA DEL GOMITO

L'IEWG (International Elbow Working Group) ha stabilito nel 1994 un protocollo internazionale internazionale di ricerca , di classificazione e di valutazione del grado di displasia del gomito (ED).

Per definire quest'ultimo vengono presi in considerazione le dimensioni degli osteofiti e la presenza di eventuali lesioni cosiddette "primarie" quali UAP , KL ,  MCPD / FCP, OC / OCD e INC.

In presenza di UAP, KL , FCP, OC / OCD il grado previsto è ED 3

In presenza di incompleta UAP , MCPD , INC > 2mm il grado previsto è ED 2

ED 0 non si riscontrano alterazioni

ED B/L alterazioni articolari minime

ED 1 presenza di osteofiti < a 2mm o di sclerosi subtrocleare dell'ulna e/o di INC < 2mm

ED 2 presenza di osteofiti di dimensione tra 2 e 5mm e/o di grave sclerosi subtrocleare dell'ulna e/o di INC > 2mm; la presenza di alterazioni del profilo del processo coronoideo mediale ulnare senza evidenza di frammentazione od una fusione incompleta del processo anconeo ulnare comportano comunque il grado 2

ED 3 presenza di osteofiti di dimensione > a 5m; l'evidenza di una o più lesioni primarie quali UAP, KL , FCP, OC / OCD comporta comunque il grado 3. Anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per displasia del gomito, se l'intervento è dimostrabile radiograficamente, devono essere classificati ED 3 indipendentemente dalle lesioni articolari presenti.

Per le immagini di gomiti classificati ED0, EDB/L, ED1, ED2, ED3 in relazione alla presenza/dimensione degli osteocondrofiti fare riferimento al capitolo Localizzazione degli osteocondrofiti
Per le immagini di gomiti classificati ED1, ED2, ED3 in relazione alla presenza di lesioni primarie fare riferimento al capitolo Lesioni primarie

LOCALIZZAZIONE DEGLI OSTEOCONDROFITI

 

 

 

 

 

GRADO "0"

GRADO B/L
alterazioni articolari minime

GRADO 1
osteofita < 2 mm sul PA

Displasia del gomito - Localizzazione degli osteocondrofiti - Grado 1

GRADO 2
osteofita 2-5 mm sul PA e sul
capitello radiale / sclerosi subtrocleare

GRADO 3

osteofiti > 5mm sul PA, sul capitello radiale, sull'epitroclea e sull'epicondilo mediale + grave sclerosi subtrocleare


LESIONI PRIMARIE

Incompleta UAP

 

 

UAP

KL

OCD

Sospetta FCP o MCPD

FCP

INC < 2mm

INC > 2mm

 

Classificazione ED in relazione alla presenza di lesioni primarie

 ED 1

 ED 2

ED 3

 

Incompleta UAP

UAP


 

OC / OCD


MCPD
Sospetta FCP

KL / FCP

INC < 2 mm

INC > 2 mm

 

 



















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